sabato 4 agosto 2012

Susy Bomb

Non so come si comportino gli altri grafici, magari si accontentano di leggere una sinossi, o si fanno raccontare velocemente la trama dei libri a cui devono cucire addosso una coperta... In fin dei conti quel che resta è il risultato, ognuno faccia un po' come gli pare!
Io, quando mi è possibile, compatibilmente con le scadenze vessatorie imposte dalle redazioni, cerco di leggere tutto il testo. A volte è ancora una bozza che sta passando le forche caudine dell'editing. Mi è anche capitato di leggerlo in lingua (quando il libro è tradotto dall'estero).
Qui racconto due storie. Che poi sono una sola ma che ha due protagonisti...
Sto parlando di Susy Bomb e di Gianluca Formichi.
Dopo molti anni alla redazione ragazzi in Giunti, devo confessare che mi sentivo un po' bloccato in un ruolo di ideatore ed esecutore a esclusivo beneficio di un target specifico.
Non so perché Gianluca pensò a me, so solo che ci univa una frequentazione molto fortuita e una passione comune, quella per Stephen King.
Quando Gianluca si è ammalato gli ho regalato una targa automobilistica del Mayne, ipotizzando fosse quella del furgone che aveva quasi fatto fuori Stephen King. Che poi è risorto più in forma che mai...
Speravo che a Gianluca toccasse la stessa sorte. Era quello che mi auguravo per lui.
Purtroppo le cose sono andate diversamente, ed è come per ogni lutto con cui negli anni mi sono trovato a fare i conti. Resta un buco nel tuo panorama sentimentale, come un'ombra su un muro proiettata non sai da chi, l'amarezza delle occasioni mancate, quel commento che solo quella persona che non c'è più avrebbe potuto fare di fronte a un fatto che si verifica ormai in sua assenza. E ti chiedi che reazione avrebbe avuto di fronte a un evento unico ed eccezionale. Oltre a tutto il resto, all'immenso resto di cui preferisco ora non parlare, perché dovrei raccontare di quel luogo un po' più vuoto e insicuro in cui noi superstiti rimaniamo.
Comunque Gianluca pensò a me, mi fece leggere in anteprima la bozza del volume, e mi mise in contatto con l'autrice, Simonetta Tassinari.
Sarebbe bastato leggere l'incipit del romanzo per innamorarsene... e mi sono goduto questa occasione in ogni istante, non so se ho reso giustizia a Susanna Manara (la Susy del libro), di certo è stata una delle situazioni lavorative in cui ho potuto coniugare le mie passioni e quelle dell'eroina del romanzo (e dell'autrice, spero).
Queste sono alcune delle strade del progetto. Si parte con Almodovar passando per i grafismi anni '70 (mea culpa!), transitando per i territori di una blackexploitation rivisitata fino alla promessa di un incontro con Jane Fonda...
Alla fine venne scelta la soluzione dei grandi stivali bianchi, il fantasma glorioso di un'esistenza in prima linea.
Susy Bomb farà ancora girare la testa a mezza città?

Alcune delle suggestioni che avevo in mente, quando ho cominciato a progettare il libro

I progetti di copertina

2 commenti:

  1. Carissimo Raffaele,
    solo per caso mi sono imbattuta nel tuo blog,una felicissima sorpresa per me. Ti ricordo con tanta stima e tanto affetto per le belle parole che hai usato per me e per l'elegantissima e raffinata copertina che hai disegnato per la Susy!
    Inoltre ti ringrazio perchè mi offri l'occasione di parlare di Gianluca, l'indimenticabile, una delle persone migliori che io abbia conosciuto, in assoluto.Mi manca tanto con la sua innata cortesia, il garbo, l'ironia, l'intelligenza vivida, acuta e pronta,la bontà d'animo e le qualità di uomo.
    Ti abbraccio e ti auguro ogni bene
    Simonetta

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    1. Cara Simonetta,
      per varie ragioni (molte delle quali raccontate nel post), ricordo con grande piacere il nostro breve incontro.
      Grazie delle belle parole, ti abbraccio anch'io e a rivederci prima o poi...
      R

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